wb01569_.gif (193 byte)

wb01570_.gif (184 byte) INFORMATORE     SI.N.QUADR.I           Anno XVI     n° 1      pag.  4

Per uno sviluppo continuo
della professionalità

di Maurizio Angelo*

CEC- Confederation Europeenne cadres


CPD, "Continuing Professional Development" è la sigla sotto la quale talune società priate sviluppano azioni di assistenza dei lavoratori, specie dirigenti e quadri, per verificare quanto ciascunodi eessi possa ancora dirsi sul mercato, e suggeriscono intervento atti a mantenere e migliorare le loro possibilità di impiego. La politica per l' occupazione lanciata in Europa nella seconda metà degli anna novanta, si basa su quattro pilastri fondamentale: due di essi sono l' employability, e l' adattabilità. Sin dagli inizi degli anni '80, i processi di reenginering, insieme al fenomeno delle concntrazioni ed ai cambiamenti dovuti all'impatto delle nuove tecnologie della comunicazione e di inforazione, hanno prodotto, come è noto, grandi trasformazioni dell' intero apparato produttivo  Si è reso quindi necessario per tutti i lavoratori, ma in particolare per i dirigenti e per i quadri, mantenere il livello della propria professionalità al passo con una realtà profondamente cambiata. La CEC, la Confederazione Europea dei dirigenti e dei quadri, ha promosso una presa di coscienza di tale situazione, che metteva a rischio la posizione di moltissi mi tra i suoi associati nei vari Paesi, attraverso numerosi convegni e dibattiti. Ricordo, tra le altre, una iniziativa volta
ormai più di quattro anni fà ad approfondire le iniziative di outplacement, metodo attraverso il quale le si cura il reinserimento di lavoratori espulsi dal mondo della produzione, attraverso una ricerca sulle loro attitudini; un adattamento delle loro professionalità ed un forte coinvolgimnto psicologico. Un metodo curato da speciflche società, risulta particolarmente proficuo, tanto da accompagnare processi di ristrutturazione aziendale per compensare l' impatto negativo di esse sul persona1e, specie di alto livello. Questa cura, operata a posteriori, quando cioè l'espulsione dal ciclo lavorativo è già un fatto, diventa tuttavia un metodo che è sempre più utile, anche se in termini del tutto diversi, rendere ordinario anche a favore di chi non ha apparentemente alcun problema immediato di collocazione ed impiego. In una realtà così competitiva e instabile, quale è quella in cui oggi viviamo, nessuno può veramente dirsi al riparo da pericoli, e comunque è necessario mantenere, al passo le propie conoscenze se si vuole non solo progredire, ma anche solamente
restare al proprio posto nella carriera. I partner sociali europei hanno recentemente concordato un documento, al quale anche la CEC ha dato il suo contributo, per un "quadro generale di azioni per lo sviluppo delle competenze e delle professionalità lungo tutto l' arco della vita". Tale accordo è stato particolarmente apprezzato, tanto che durante la riunione del summit sociale, al quale ho avuto l'onore di partecipare in rappresentanza dei dirigenti e quadri europei, il 14 marzo scorso a Barcellona, sotto la Presidenza Aznar, ad esso si è fatto più volte autorevolmente riferimento. Infatti, nel documento finale del Consiglio di Barcellona, si afferma, tra l'altro, che il Consiglio "accoglie favorevolmente il Piano d'Azione sulle Competenze e la Mobilità, ... e sottolinea la necessità di sviluppare e riconoscere professionalità e com- petenze comprese quelle acquisite in modo informale... producendo ogni sforzo per promuovere l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita.. .".
Nel documento dei partner sociali, si afferma che " l' indivi- duazione di competenze a livello di azienda deve divenire l'asse principale nelle politi che delle risorse umane ... sviluppando un ambiente favorevole all' apprendimento, dove i dirigenti ed i quadri giocano un ruolo cruciale". D'altra parte, tutto ciò è perfettamente in linea con la strategia fissata l'anno scorso nel summit di Lisbona, di fare dell' Europa l'area più competitiva del mondo, in una società basata sulla Conoscenza. Ecco perche la CEC si è mossa da tempo, mettendo in moto l'EMI, European Managers Institute, che è il suo braccio operativo, per una ricerca volta ad assicurare un servizio di assistenza ai propri dirigenti e quadri, basato su metodologie quali la CPD. Sono stati già presi contatti con Istituti che operano in questo settore, specialmente in Inghilterra, che appare all'avanguardia, ma anche in Francia dove opera l'APEC (Association Pour l'Emploi des Cadres), con lo scopo di mettere intorno ad un tavolo, anche sotto l' egida della Commissione Europea, quanti opera- no nel settore a livello nazionale, per una azione coordinata che utilizzi il network di associati che la CEC vanta a livello eur'opeo.
                                                

                                                     * Presidente della CEC